Per “Inspiring women” di qvc.elle.it, Erica Francesca Poli si racconta

 

EFPaNOME: Erica Francesca Poli

PROFESSIONE: Medico, Psichiatra, Psicoterapeuta e Counselor, Criminologa

Sono una donna e in questa esistenza la mia professione è quella del medico psichiatra, della terapeuta, della docente in diversi corsi di formazione e anche del perito in tribunale.

Appartengo a quella categoria fortunata di persone che non hanno mai lavorato un giorno della loro vita perché hanno scelto un lavoro che amano.

Durante i miei studi universitari di medicina mi interrogavo sul miracolo della guarigione invece che soltanto sui meccanismi della malattia: quindici anni dopo mi sono ritrovata a scrivere un testo che definisce i pilastri fondamentali della Nuova Medicina Integrata e, alla luce di questi, propone la visione della malattia come un viaggio che svela i segreti che legano corpo, emozioni, mente e spirito. La malattia dunque come strumento intelligente, come occasione di risveglio.

E questa è quella che si può definire la mia Mission: essere mezzo, medium in latino, per chiunque voglia affrontare e risolvere la sofferenza, aumentare il proprio benessere e intraprendere un percorso di evoluzione che conduca sempre più vicino al proprio Sé autentico.

Medium per chiunque voglia scoprire i legami profondi e straordinari tra la propria biologia e la propria biografia.

A ognuna di queste persone sono riconoscente per aver condiviso con me parti del proprio viaggio interiore permettendomi di assistere alla trasformazione che la riparazione delle ferite emotive e il lavoro di ricerca attiva dentro di sé sono in grado di produrre.

Dopo anni di lavoro su me stessa e con gli altri e centinaia di pazienti e allievi incontrati, posso dire con grande gioia di credere nella capacità di trasformazione che è insita in ognuno di noi, nella nostra anima e nel nostro cervello.

Credo nella seria integrazione dei saperi che è oggetto della mia ricerca costante e sostanza della mia pratica quotidiana: abbiamo oggi la fortuna di assistere all’unificazione delle scienze umane con le scienze fisiche, vediamo oggi un ponte gettato tra il corpo e la mente, tra lo spirito e la materia e abbiamo il dovere di percorrerlo, esplorarlo, divulgarlo.

Credo nella medicina come arte di comprendere l’unicità della persona che soffre davanti a noi e capacità di interagire con quante più dimensioni possibili di quella persona.

Ritengo che sia un preciso dovere deontologico quello di promuovere la ricerca e divulgare tutti i più recenti risultati della ricerca neuroscientifica perché ogni persona accresca la propria consapevolezza e possa fare scelte coscienti per il proprio benessere.

Come donna, che da criminologa lavora anche nel campo della violenza di genere, credo fortemente nella preziosità delle differenze di genere e nel valore del lavoro congiunto di uomini e donne, che insieme e in sinergia possano fare del mondo un luogo migliore in cui vivere.

Così infine questo viaggio finora percorso mi ha condotta fino ad affermare senza retorica che la guarigione è in ultima analisi un fatto di Amore, quel principio vitale e creativo, quell’istinto di vita insito in noi che ci restituisce il senso di ciò che siamo, vive nella passione che infondiamo in qualsiasi aspetto del nostro agire, nel lavoro e nella vita personale, rendendo l’intenzione potente ed efficace, e manifestando nel futuro ciò che é già nel presente della nostra sincera intenzione e della nostra Anima.

Desidero essere costantemente una persona appassionata, capace di trasmettere la profondità, l’impegno e la gioia di ciò che faccio come fonte di ispirazione per chiunque mi si rivolga.

 

Fonte: qvc.elle.it/erica-poli