Intervento di Erica F. Poli al convegno Dialoghi sulla Coscienza, organizzato da Centro Mosaica a Lido di Camaiore (LU) il 6-7-8 aprile 2018.
Tra gli argomenti del video:
Nutrire la coscienza significa nutrire la vita.
Moltissime persone cercano percorsi spirituali che le appaghino laddove stanno cercando di fuggire da una vita quotidiana che non sopportano. Ecco che i percorsi spirituali possono essere usati per evitare di vivere.
È una illusione pensare che tu crei la tua realtà, o meglio che la crei con quella parte di cui sei cosciente. Identifichiamo noi stessi con una piccola porzione di noi che, evidentemente, non crea molto.
La sofferenza umana è un motore di evoluzione, ma non è obbligatorio soffrire per evolversi.
Esiste un principio vivente che crea la vita allo stesso modo in cui una pianta crea un frutto, una vita che va al di là delle parole e si svolge al di là di ogni tecnica.
Cosa significa essere presenti? Come si traduce ciò?
Per noi occidentali essere presenti può voler dire che il bello e il brutto, il buono e il cattivo di ciò che accade non richiede spiegazione. È l’abbandono della motivazione e della ricerca del perché.
La persona che piange in modo presente si lascia trascinare dall’emozione nel senso che permette l’esistenza di quella condizione e non si interroga su di essa, non la commenta.
La persona che senza presenza piange analizza, vuole indagare il come e il perché, e così facendo non permette alla vita di essere vita e non accetta la condizione di quel momento.
Essere presenti ha a che fare col vivere ciò che si sta vivendo invece di spiegarlo o volerlo cambiare.
L’attività fondamentale del cervello non è pensare ma agire, in relazione a degli stimoli.
La coscienza, la facoltà che dice “io sono”, si arricchisce e si crea man mano che fai esperienza. L’esperienza accade attraverso l’azione e non attraverso il pensiero.
Le persone in genere non fanno quello che desiderano fare, ma quello che a loro avviso eviterà loro di soffrire. Attuano una difesa e si identificano in quella difesa.
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