Nell’ambito della rassegna “Novecento: il catalogo è questo” svoltasi al Circolo Filologico di Milano, ecco la relazione del 29 maggio 2017. Intervengono il Prof. Enzo Soresi, Primario Emerito Ospedale Niguarda di Milano; il Dott. Antonio Seneci, biologo; il Prof. Claudio Verusio, Primario di oncologia clinica Azienda ospedaliera di Saronno; la Dott.ssa Erica F. Poli, Psichiatra e Psicoterapeuta.
La psicobiologia delle emozioni implica l’idea che c’è un ponte che collega la psiche e la biologia.
È in atto il passaggio dal paradigma medico centrato sulla malattia a quello centrato sulla persona.
La medicina integrata non esclude nulla ma accoglie anche nuovi farmaci e nuove opzioni terapeutiche, ma reintroduce l’idea che la malattia è un processo che si dinamizza tra la realtà fisica e quella psichica.
Ci sono dei correlati tra la realtà fisica e quella emotiva, come già ci dimostrano le neuroscienze. Esiste quindi una chimica della rabbia, della paura e delle emozioni in genere perché le emozioni si traducono anche come realtà biologica.
L’inconscio oggi è rilevabile anche a livello medico.
L’epigenetica ci dice che l’espressione genica è regolata dall’ambiente e dalle esperienze soggettive.
L’effetto placebo sfrutta la capacità di determinare una risposta a seguito di una suggestione di tipo inconscio.
È difficile avere memoria dei primi due anni di vita perché non è ancora del tutto sviluppato l’ippocampo, che è deputato alla memoria, tuttavia parliamo di memorie fisiche, insite nel corpo, che trattengono il vissuto di quei primi anni.
Parliamo di medicina delle emozioni.
Esiste un cervello emotivo che ha che fare con la vita istintuale, che non comprende le parole ma le immagini, i suoni e il sentire.
Il nostro cuore possiede anche un sistema nervoso che produce ormoni e neurotrasmettitori.
Il sistema nervoso enterico è costituto da 100milioni di neuroni e sembra che l’intestino abbia un proprio sistema di regolazione che agisce in modo autonomo.
Ci sono bisogni fondamentali collegati ai primi anni di vita e che sono regolati dalla capacità del genitore di regolare il proprio sistema nervoso in risposta alle richieste del bambino.
Quando curiamo una persona in realtà curiamo la sua storia, la sua biografia, la sua infanzia e anche la sua spiritualità.
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